domenica 12 maggio 2013

LARGO AI VECCHI

Largo ai giovani qua, largo ai giovani là; l'altro giorno in giro a Roma nei viali dei Colli Portuensi un anzionotto cerca di rifilarmi un manifesto elettorale gridandomi il frustro slogan:largo a giovani! Ma vadano a far 'n culo - dico io. Un giovanotto alto e piacevole, quasi efebico mi dice: ma il giovane sono io. Spallucce da parte mia e si allontana. Guardo il volantino, era del mio partito: il PD. Lo richiamo: ma guarda che io ti voto - strillo - Ti avevo preso per un virgulto di Alemanno.
Dopo ripensandoci mi dico: ma questo qui cosa va a fare nella mia XVI circoscrizione? Una circoscrizione a Roma è vasta più della città di Rieti. Problemi ubbriacanti di assordante traffico. L'altro giorno, macchine bloccate per un'ora e mezza, da impazzire. E per fortuna non siamo a Napoli, altrimenti i clacson ti stordivano più di queste azzurrognole macchine della polizia che per divertimento, credo, ti devono rompere i timpani in pieno giorno a Roma che dovrebbe essere una città sacra e dovrebbe esserci più rispetto per quelle povere sbandieranti guide volte a far godere agli sciami di romei quest'unico immenso museo all'aperto vocato appunto Roma.
Questa vasta città della XVI circoscrizione ha problemi suoi propri; necesita di sagaci indirizzi di politica del territorio, di opzioni negli investimenti, di perspicacia nella strutturazione della scolarità infantile, nell'approntamento di asili infantili delle tantissime mamme extracomunitarie che in questo quartiere opulento ed alto borghese trovano lavoro come colf.
In più in parallelo alla via del Casaletto, già strozzata da un ridicolo casaletto, appunto, mantenuto in piedi con la scusa che vi ebbe a defecare il cavallo di Garibaldi, ma in verità perché il proprietario è il solito potente intoccabile, si dovrebbe costruire alla cinese, dalla sera alla mattina, una circonvallazione per i tantisimi pendolari, uno per ogni macchina, che mattina, due volte a mezzo giorno, e sera, vanno ai loro periferci ma locupletissimi uffici. Perché Roma, checchè se ne dica, è città ricca, solo che lo è in nero.
Stanno proliferando sportelli bancari a frotte, la vecchia norma del TULB bancario delle debite distanze non c'è più e così vi sono più banche che pizzerie anche quelle che sono nate adesso dissennataente folte. Libertà di mercato, d'accordo ma di grazia con un pizzico di razionalità, con un minimo di disciplina (problema nel problema!).Tra breve scatta Basilea Tre. Chi ne sa niente? Qualcuno all'università di Tor Vergata; me ne ha fatto capire qualcosa mia nipote laureatasi là discettando su codesto terzo pilone dell'ingabbiamento a soli fini mercantilistici del sisetma bancario.
Che c'entra con il territorio di Roma? C'entra, c'entra. Con Basilea Tre ogni sportello bancario deve avere liquidità variabile nel corso di una giornata lavorativa secondo complessi algoritmi di intrigatissimi modelli microeconomici. Chiaro che alla discrezione di un preposto non resta nulla: tutto stabilito dai cervelloni elettronici, Non posso fare qui alcuna dissertazione di tecnica bancaria. sai che ridere? Ma una cosa è certa, che si determineranno strozzature negli investimenti (e credo nella solidità del patrimonio e nel flusso reddituale; qmesti, però, son problemi collatreli ai fini nostri, quindi qui ininfluenti); ed ancor di più scatterà il divorzio tra banca e territorio.Da Presidente di Circoscrizione, io le banche del mio territorio mica le lascerei in pace. Vorrei sapere quale è la struttura dei loro baget,come hanno rispettato le loro scelte di gestione, come nei loro bilanci previsionali hanno affrontato il sostegno all'economia del territorio ove hanno avuto il permesso di installarsi, se i nuovi parametri di Basilea plurima favoriscono, inceppano o restano indifferenti in relazione alle strutture e alle congiunture economiche del territorio d'influenza, e problema scotantissimo per loro, le banche, come sono combinate con i tributi locali (andate in America e capirete, ma questo in Italia è tabù!).
Ora, ve l'immaginate un giovinetto efebico o una assennata giovane madre di famiglia chiamati ad amministrare una circoscrizione (magari più grande della città di Rieti) che riescano almeno a comprendere questa nuova necessitante forma di governo del territorio? Sapranno mai capire che non occorrono finanziamenti piovuti dal cielo, ma nella nuova mercantilistica logica della finanza autarchica un presidente una giunta circoscrizinale deve saper ricorrere anche alla cosiddetta finanza creativa, ai derivati, per intenderci, non certo con l'intento truffaldino di certa area del Nord ma con assenntezza, con competenza con perizia finanziaria. Il largo ai giovai - lo stanno vedendo i grillini - significa largo all'infanzia (e ccu si curca cu li picciliddri agghiorna cacatu, dicono al mio paese e ripeto per tutta questa dissennatezza da Roma alla più piccola comunità montana). Occorrono i vecchi, se mi consentite i vecchi come me saggi, assennati, esperti ed anche moralmente integri anche per fedine immacolate dopo incarichi e mansioni delicate lunghe un sessantennio.
Sto vivendo un caso ignoto alla quasi totalità dell'opinione pubblica: lo sfascio della Banca d'Italia per questa mania del LARGO AI GIOVANI. Apici e line affidati per incapicità selettive a ragazzuoli provenienti da sole elucubrazioni di assurdi modelli micro e macroeconomici, a brillanti ma inesperti avvoccati neo laureati ed anche -- udite, udite - a qualche ex allievo ufficiale della Finanza per ottemperamento del servizio di leva.Sarebbe comico se non fosse tragico.
Fatemolo d
ire: LARGO AI VECCHI.

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